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In un’ottica di continuità con il programma PIU Europa, uno degli obiettivi del PICS è il recupero di immobili di alto senso simbolico a spiccata valenza storico culturale funzionalmente dismessi. E’ il caso della Chiesa dello Spirito Santo risalente al sec. XV, sita in Piazza Cirillo.
La chiesa, del Seicento, annessa al monastero delle Clarisse fu sconsacrata nel 1960 quando passò al Comune di Aversa in cambio del terreno ceduto alla Curia per realizzare la Chiesa di San Giuseppe Operaio. Da allora, in pratica, non è stata più utilizzata.
La struttura interna è una delle più significative interpretazioni dell’architettura tardo barocca aversana, ricca di pregevoli apparati decorativi.
Il vano presbiteriale e i fondali delle cappelle laterali presentano decorazioni in stucco per buona parte rovinate.
La facciata tardo barocca, suddivisa in due ordini, presenta un alto basamento in pietra e coppie di lesene che serrano il portale sormontato da un medaglione decorato con stucchi dove è ancora leggibile il simbolo dell’ordine francescano.
Il livello superiore della facciata, anch’esso delimitato da due coppie di lesene che inquadrano un’ampia apertura centrale, si raccorda con la trabeazione inferiore con due volute ma è attualmente privo del cornicione di coronamento.
Quest’ultimo, infatti, assieme alle volte a incannucciata e la copertura crollò in seguito al sisma del 1980.
I danni apportati dall’evento sismico hanno reso l’immobile inutilizzabile destinandolo all’abbandono.
Di qui la necessità di un recupero edilizio dell’immobile, attualmente funzionalmente dismesso e privato di senso simbolico, da destinare ad attività e funzioni di forte spessore culturale.
Oltre alle indagini utili a definire lo stato del degrado l’intervento prevede: conservazione della materia (restauro stucchi, restauro intonaci, restauro superfici calcaree o in marmo, restauro elementi lignei, restauro inferriate, restauro maioliche, restauro solai e incartate dipinte); consolidamento strutturale; infissi; impianti; ottimizzazione acustica; superamento delle barriere architettoniche; interventi complementari.
Il consolidamento e restauro della Chiesa si presenta come occasione per farne la sede di una Fondazione dedicata al compositore Domenico Cimarosa, che comprenda un auditorium attrezzato per lo svolgimento di attività concertistiche, ed i locali destinati ad accogliere la struttura di rappresentanza e direttiva della Fondazione Cimarosa.
Pertanto il bene recuperato verrà destinato ad una importante funzione di divulgazione del valore, della tecnica e della evoluzione dell’arte musicale.
Dall’analisi di contesto condotta nel DOS emerge un forte potenziale, ancora del tutto inespresso, sull’identità turistico-culturale della Città.
La valorizzazione di questo driver passa dalla capacità di saper recuperare il patrimonio artistico-culturale, dalla sua messa in rete e dalla relativa fruibilità corroborata da attività immateriali anche per il turismo sociale.
In questa direzione va il recupero della Chiesa, di proprietà del Comune, che fa parte dell’omonimo ex Complesso Monastico dello Spirito Santo in una strategia già individuata dal precedente programma PIU Europa.
Attraverso l’intervento si intende realizzare una sede per attività associazionistiche senza scopo di lucro per la divulgazione del valore, della tecnica e dell’evoluzione dell’arte musicale, che trova nella storia locale testimoni importanti di cui il massimo rappresentante è il compositore Domenico Cimarosa.
Il Documento di Orientamento Strategico (DOS) individua nell’analisi SWOT tra i punti di debolezza una “grave sottoutilizzazione del potenziale turistico e degrado del patrimonio storico culturale, non riconoscibilità dell’identità dei luoghi” (W9) e un mercato del lavoro fragile (W6), tra i punti di forza invece evidenzia la disponibilità di spazi/contenitori da riutilizzare (S6) e la presenza di associazioni per la cultura, lo sport, il sociale, la mediazione e l’integrazione culturale, lo sviluppo economico (S9) e un’importante dotazione di beni di valenza storica artistica (S8).
Pertanto, uno degli obiettivi è generali è “Valorizzare e sostenere le vocazioni territoriali nei percorsi di sviluppo locale, con particolare riferimento alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, dell’impresa turistico-culturale ed enogastronomica”.
L’intervento si inquadra sotto la linea di sviluppo “LS III – OPPORTUNITA’ E VOCAZIONE” del DOS ed è coerente con gli interventi: iii_b_1, iii_b_2, iii_b_3, iii_b_4, iii_b_5.
L’intervento viene cofinanziato con l’Azione 6.8.3 – “Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche” dell’Asse X del POR FESR Campania 2014-2020.
L’importo totale dell’intervento è € 1.987.417,61 di cui € 1.289.340,16 di cofinanziamento PO FESR 2014/2020 e € 698.077,45 di risorse comunali.